Videogame education e facilitazione educativa. Un percorso per... imparare a giocare.
La Videogame Education è un vasto insieme di pratiche, approcci, strumenti per utilizzare i videogame in attività di tipo educativo e formativo. E c'entra molto poco con i serious games o la gamification.
Che cos'è la Videogame Education, che volendo si può anche abbreviare in EduGaming?
Per dirla semplicemente, è un approccio educativo che utilizza i videogiochi commerciali come strumenti per supportare "l'apprendimento" o "l'educazione". E che quindi, anzitutto, può essere applicata e praticata nei vari, complementari setting educativi: dall'educazione continua e dalla formazione dell'adulto alla scuola, alle pratiche più tipicamente connesse all'animazione socioeducativa giovanile (youth work), fino alle attività educative per favorire l'invecchiamento.
E in effetti di "giochi" se ne parla, da un po' di tempo, davvero tanto. Però... la Videogame Education è qualcosa di diverso e, in tutta onestà, al momento ancora poco diffusa, soprattutto in Italia.
A differenza dei giochi educativi tradizionali, creati appositamente per insegnare concetti, la videogame education sfrutta infatti i giochi mainstream. Non si basa sulla produzione, sulla costruzione di un titolo educativo, di un'app specificamente formativa.
No, la videogame education lavora con quei "prodotti" di vero e proprio consumo, con un DragonAge, con un Final Fantasy, con Valorant, con Minecraft (sicuramente quello più "noto", anche solo per la sua incredibile longevità e per lo spazio acquisito proprio in educazione).
Cosa si può ottenere da un videogioco? Anzitutto, abilità fondamentali, come il problem-solving, il pensiero strategico e la competenza digitale. O ancora, le lingue. E ancora, narrare e narrarsi. E per continuare, la cultura inclusiva, i valori della diversità. Possiamo anche arrivare ad affrontare e promuovere Assassin's Creed, molto utile esplorare contesti storici.
Molto spesso si pensa che le parole "serious game" o "gamification" siano, più o meno, la stessa cosa di Videogame Education. O, al contrario, che quando si parla di Edugaming si intenda, più che altro, un sinonimo di gamificazione. Non proprio, anzi. Si tratta di cose molto diverse tra loro.
- I serious games sono progettati con uno scopo educativo o di formazione specifico. Sono giochi ad hoc, per intenderci. Uniscono il gioco a obiettivi di apprendimento espliciti e, in questo modo, l'intrattenimento è secondario. Soprattutto, si chiederà di giocare al titolo "serio". Difficilmente una persona accederà, in modo spontaneo, a questo tipo di prodotto audiovisivo.
- La gamification è invece proprio un'altra cosa. Applica elementi di gioco (punti, badge, classifiche) a contesti assolutamente non ludici per motivare e coinvolgere gli utenti. È comune in formazione aziendale e non necessariamente implica il gameplay, ma piuttosto l’uso di meccaniche di gioco per incentivare comportamenti specifici. Insomma, in un ambito retail, più si vende più si acquistano punti, un badge, con tanto di leaderboard e premio finale. Semplificando al massimo.
La videogame education, invece, mira a sfruttare il potenziale educativo dei videogiochi commerciali esistenti per ispirare l’apprendimento in modi inaspettati e coinvolgenti, combinando intrattenimento ed educazione in un approccio olistico e spesso centrato sugli interessi del discente.
Altra cosa, ovviamente, sono gli approcci per esempio della Geek Therapy o della Videogame Therapy, perché, be'... terapeutici. Ma il fatto che i videogame siano diventati anche una pratica, uno strumento, una cultura in ambienti clinici la dice lunga sulla potenziale efficacia di questi mezzi.
Con il nostro progetto Adventures are better shared! esploreremo proprio l'Edugaming con tanti esempi pratici e secondo una metodologia condivisa e non formale, lavorando in sinergia con educatric*, facilitatric*, tutor e... gamers europei!
La parte di questo progetto che ci rende più orgoglios* è il fatto che offriremo a educatric*, formatric* e facilitatric* con minori opportunità economiche un percorso di mobilità formativa in Svezia, presso la sede del nostro partner Sverok, nel 2026, un'associazione assolutamente esperta in queste tematiche.