Adventures are better shared!

Gaming, benessere e inclusione: giocare per crescere come cittadin* più consapevoli, per coltivare la nostra emotività, la nostra socialità, il nostro sistema valoriale

Benessere, socialità, senso d’inclusione, emotività, autostima, problem-solving.
E ancora, competenze relazionali, valori civici, vicinanza e supporto interpersonale, dialogo e senso di comunità.
Queste sono le parole chiave che meglio descrivono il nostro progetto intitolato "Adventures are better shared!", iniziato intorno alla fine del 2024 e che ci accompagnerà fino alla fine (o quasi ;D) del 2026.
I videogame non vanno soltanto conosciuti, appresi, mediati e controllati, in un certo senso gestiti al pari di tanti altri fenomeni e prodotti audiovisivi e mediali contemporanei (uno tra tutti: i social media), ma possono essere utilizzati come strumento, in educazione continua, per determinate persone, per potenziare le loro competenze di tutoraggio, le loro capacità di facilitazione e orientamento.

La Gaming Education è proprio questo: un insieme di approcci, di strumenti anche molto pratici e poco professionalizzati che, se messi in mano a educatric*, volontar*, tutor e social workers (in sostanza, a coloro che si occupano di altre persone, in vario modo. . .), possono rivelarsi molto utili proprio per rafforzare, ne* discent*, l'attenzione, le capacità di problem solving, l'espressività, il proprio sistema valoriale. Nella sostanza, strumenti in grado di migliorare le competenze di chi si occupa di facilitazione, avvicinandol* di più al mondo della cultura digitale contemporanea e, perché no, colmando anche qualche divario, primo tra tutti quello generazionale.

Adventures are better shared! ha tratto molta ispirazione dalle tradizioni educative nord europee che, ormai da un bel po' di tempo, hanno maturato un forte interesse nei riguardi delle opportunità del videogioco, coniando termini quali "EduGaming", integrando le proprie attività e competenze di facilitazione e tutoraggio con esercizi e pratiche quali quella del co-gaming, del gioco guidato, della condivisione videoludica, del raccontarsi attraverso un videogioco.

Adventures are better shared! sarà quindi, non a caso, anche molto basato su cose un po' più trasversali, in un certo senso immateriali: sul fare rete e sull'avvicinamento tra tradizioni culturali europee di fatto un bel po' distanti tra loro, quali quella mediterranea e nordica, ma anche sul parlare faccia a faccia, facilitatric* e gamer, concentrandoci poi sull'utilizzo e sull'importanza di piattaforme di condivisione gratuite, non sempre molto conosciute, e su tanto altro.

Il partenariato di questo progetto, non a caso, è composto da Rafíþróttasamtök Íslands (RÍSÍ), una federazione di eSport islandese che già faceva parte del nostro network, e da Sverok, un'associazione svedese che si occupa da tantissimi anni d'inclusione online, di benessere attraverso la cultura del gioco, dal roleplay al gaming condiviso, fino al contrasto dell'hate speech negli spazi virtuali e ludici (avete mai giocato a un MOBA. . .?).

Un partenariato che collega tre punti distantissimi tra di loro, proprio con l'obiettivo di avvicinarli, di fare rete, d'imparare l'un* l'altr*, per portare un po' di cultura scandinava nel profondo sud d'Europa e, viceversa, per promuovere le metodologie educative mediterranee in contesti e Paesi che, anche in Erasmus+, tendono a costruire reti un po' più omogenee e, in un certo senso, già in partenza un po' più competenti in tema di resilienza e competenza digitale quotidiana.

Raccontarsi, condividere, fare rete, viaggiare. Da EPALE allo storytelling digitale e spontaneo: l'importanza dei risultati immateriali oltre i deliverable

Non che i prodotti materiali, i deliverable di un progetto non siano importanti, anzi.
. . . E non che Adventures are better shared! non ne abbia ;D Poco più sotto, abbiamo elencato tutto quello che noi, insieme ai nostri partner, produrremo, anche con l'obiettivo di comunicarli e diffonderli quanto più possibile, di integrarli appieno nel nostro operato quotidiano, in questo senso sì, anche al di là del nostro progetto e dei suoi tempi, delle sue scadenze.

Ma Adventures are better shared! ha anche obiettivi, per così dire, più immateriali, più legati al valore che può avere un'esperienza, il parlare con altr*, il confrontarsi su un dato tema, anche con l'utilizzo di strumenti virtuali e online più o meno conosciuti al grande pubblico.

Anzitutto, la costruzione di una rete tematica europea: mettere insieme tre organizzazioni, tutte e tre in un certo senso ai confini dell'Europa, dall'estremo nord all'estremo sud, ha significato moltissimo per noi. Il nostro obiettivo è quello di costruire, a poco a poco e anzitutto grazie al nostro progetto, una rete davvero incentrata sulla Videogame Education, che possa continuare a svolgere questo servizio educativo al di là dei limiti e della durata di Adventures are better shared! e che possa, soprattutto, permettere la circolazione delle metodologie videoludiche anche in contesti, da questo punto di vista, un po' più periferici, come quelli in cui operiamo proprio noi di Close in the Distance.

Poi, il networking, il dialogo virtuale, piattaforme come SALTO ed EPALE. Molte delle attività di progetto si svolgeranno sotto forma di dialoghi, di conversazioni e confronti, per esempio attraverso l'opzione dei gruppi di lavoro offerta proprio dalle piattaforme europee linkate poco fa. Sì, queste attività produrranno qualcosa, dei deliverable narrativi, ma ciò che conta di più per noi è il significato dell'esperienza: mettere in contatto, far parlare da loro chi si occupa d'educazione, facilitazione, animazione e tutoraggio proprio con gamer europei di ogni età, proporre cioè un'idea di laboratorio che va al di là del training tradizionale, ma più basata sull'acquisizione di informazioni, valori e idee da parte de* dirett* interessat*.

Se si vuole dimostrare il valore del videogioco come strumento (anche) di crescita personale, perché non parlare direttamente con chi ha esperienza in materia? Con chi magari ritiene di essere cresciuta, come persona, proprio giocando?

E ancora. . . abbattere le barriere.
Perché abbiamo scelto, abbiamo creduto tanto nel nostro progetto? Precisiamo una cosa: la Videogame Education non è di certo una cosa che abbiamo inventato noi o che è esclusiva della Scandinavia.
L'ostacolo? La lingua, i costi, che sono davvero elevati, la distanza, non soltanto geografica ma anche culturale. E poi il fatto che molte delle competenze trasmesse si limitano magari all'uso di un titolo preciso, di uno strumento, per esempio MinecraftEdu, che comunque affronteremo tantissimo anche noi.
Il nostro obiettivo è quello di rendere più democratica e inclusiva questa metodologia, contribuendo alla diffusione di questo spaccato di cultura educativa digitale e audiovisiva che, altrimenti, rischia sempre di essere intesa come roba "di nicchia", iper specialistica, disponibile solo per chi, già format* e avviat*, nutre un certo interesse nei riguardi dei videogame, ha un'ampia disponibilità di competenze e conoscenze anzitutto linguistiche, oltre che di tempo e risorse personali, e così via.

SALTO ed EPALE ci serviranno proprio in questo: per promuovere in modo accessibile, aperto, gratuito risorse e iniziative a un ampio pubblico di portatori d'interesse, per pubblicare e comunicare la Videogame Education senza filtri e, per quanto possibile, senza ostacoli.

E infine, la mobilità.
Adventures are better shared! integra quanto di più bello vi è in Erasmus+: viaggiare e apprendere da tradizioni e persone diverse, anche quando non se ne ha piena disponibilità. Il nostro progetto prevede infatti la selezione di 4 educatric*/facilitatric*/tutor/formatric* per visitare la sede e il metodo di lavoro di Sverok, a Stoccolma (Svezia), il nostro partner mentore, coprendo i costi di viaggio.

L'obiettivo? Approfondire, toccare con mano cos'è l'Edugaming una volta avviata, una volta consolidata e divenuta prassi "tradizionale", in contesti e organizzazioni "mature".
I criteri di selezione riguarderanno più che altro la disponibilità economica, l'interesse nei riguardi delle nostre attività di progetto e il non avere avuto accesso, negli ultimi 2 anni, a iniziative e percorsi di mobilità educativa simili a quella da noi promossa.

Attività e Risultati

Il progetto Adventures are better shared! svilupperà e diffonderà:

- Delle interviste interattive a gamer giovan* e adult* in Europa, attraverso moduli e form ispirati alla metodologia dello storytelling digitale, da riunire poi in un'antologia per chi si occupa d'educazione, tutoraggio e facilitazione educativa, offrendo una panoramica "reale" su quali sono stati, per tante persone, i benefici tratti dai videogame, dal giocare online e insieme ad altre persone (o anche da soli!)
- Dei gruppi di lavoro, dialogo e condivisione su EPALE, coinvolgenti gamer e professionist* dell'educazione, della formazione continua, delle attività sociali e del tutoraggio, per confrontarsi insieme sulle potenzialità e sui possibili usi del gaming, soprattutto per il potenziamento delle competenze civiche, culturali e d'inclusione. L'obiettivo sarà anche quello di contribuire a far conoscere la piattaforma dedicata all'apprendimento degli adulti della Commissione Europea, anche tra persone non del tutto competenti in materia. Utilizzeremo anche SALTO, la piattaforma dedicata alla gioventù, per amplificare quanto più possibile questo percorso di networking, confronto e condivisione.
- Attività d'apprendimento e aumento delle competenze per educatric*, tutor e per chi si occupa di facilitazione (ma anche formatric* e social worker) sulla Videogame Videogame Education, con esempi e strumenti pratici
- Una mobilità educativa presso la sede di Sverok, in Svezia (Stoccolma), aperta a partecipanti e gruppi target con minori opportunità economiche (discenti)
- Vari contenuti di diffusione e comunicazione e alcuni articoli su EPALE e SALTO, dedicati proprio ai temi del digitale, del gaming e della promozione dell'ottenimento di competenze trasversali mediante la cultura online e i mezzi virtuali.

Tutte le risorse e le attività saranno in varie lingue (italiano, inglese, islandese, svedese) e saranno disponibili sui vari siti web di partenariato. Il gruppo EPALE sarà in inglese, ma se vuoi partecipare e non ti senti in grado di scrivere o leggere in lingua straniera, tutt* noi di Close in the Distance, Sverok e RÍSÍ ti aiuteremo a comunicare con traduzioni e adattamenti, quando necessario.

Per maggiori informazioni visita la nostra pagina Instagram, EPALE, il nostro Blog, oppure scrivi direttamente a noi tramite la pagina Contatti o all'email direttivo@closeinthedistance.com

Il titolo esteso di Adventures are better shared! è "Adventures are better shared! Un orientamento per educatori e facilitatori nella videogame education" e il suo acronimo è anche "Gamingway!".
Il codice identificativo di questo progetto è 2024-1-IT02-KA210-ADU-000246576.

Co-Finanziato dal Programma Erasmus+ della Commissione Europea, è un progetto Erasmus+ KA210, Partenariati su Scala Ridotta o di "Piccola Scala", nel settore dell'Educazione degli Adulti. Il progetto è iniziato l'1 settembre 2024 e finirà il 31 agosto 2026 (24 mesi di durata).

Close in the Distance, Sverok e Rafíþróttasamtök Íslands hanno ricevuto EUR 48.000,00, corrispondente all'80% del co-finanziamento complessivo, da parte dell'Agenzia Nazionale Erasmus+ italiana I.N.D.I.R.E, per dare avvio alle varie attività previste.

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