Arte Digitale, Arte Terapia e Artivismo online: nuovi modi (e strumenti) di volontariato e lavoro sociale virtuale

La digital art con funzioni educative e terapeutiche è per noi una nuova frontiera tanto interessante quanto quello che ci è un po' più consueto (... gaming? ;D). In un modo o nell'altro, è un ulteriore, importantissimo strumento per potere fare lavoro sociale digitale e volontariato online.

Il covid sembra entrarci sempre (e sarebbe strano non fosse così). A partire dal periodo post-pandemico, anche il mondo dell'arteterapia ha iniziato a svilupparsi e a prendere piede soprattutto online, attraverso strumenti virtuali e digitali. E noi, grazie a Pitch Perfect e al lavoro di Stichting Art. 1, ci stiamo sempre più avvicinando al mondo non tanto delle parole, quanto più delle immagini, dell'espressività attraverso il disegno, soprattutto tramite software e piattaforme gratuite (o quasi...) e online.

Ora, è vero che il nostro partner di progetto lavora più che altro nel campo dell'Artivismo, che è una cosa un po' diversa, o comunque con finalità diverse (sempre educative e civiche, ma non esattamente terapeutiche... quantomeno non direttamente).

Ma noi, che vediamo il lavoro che svolgiamo per confezionare il kit di carte da gioco di Pitch Perfect, più che altro, dal punto di vista del counseling, del tutoraggio e dei servizi psicologici, non abbiamo non potuto approfondire e riflettere sulle parole chiave che compongono l'universo arte-terapeutico.

Soprattutto perché, negli ultimi anni e certamente anche grazie al covid, l'arte terapia digitale e online ha guadagnato sempre più attenzione e una certa presenza anche tra le persone non propriamente "addette ai lavori", grazie alla capacità di adattarsi al mondo virtuale e di rendere accessibile il supporto terapeutico anche a chi non può partecipare a sessioni in presenza (e quindi... divenendo molto vicino a quello che ci interessa davvero).

Per farla semplice, cos'è la digital art therapy?

In sostanza, è un approccio arte-terapeutico che si basa sull'utilizzo di dispositivi digitali e software creativi – come app di disegno, collage virtuali o programmi di modellazione 3D – per esplorare emozioni e processi interni, o anche "solo" per auto-affermarsi, per esprimersi, per "raccontare" una parte di noi stess*. A differenza dell’arte terapia tradizionale, dove si usano materiali fisici come carta, colori e argilla, in quella digitale le persone utilizzano, be', strumenti virtuali. Qualche esempio? Procreate, è forse quello più diffuso. O ancora Aggie.io (a nostro avviso molto, molto interessante e molto, molto utile), Artweaver e così via. Purtroppo, come nel caso di Procreate, non sempre però del tutto gratuiti.

In un modo o nell'altro, la digital art therapy ha mantenuto, e forse potenziato, la metodologia cardine dell'arteterapia: utilizzare il processo creativo per aiutare le persone di ogni età a manifestare, rappresentare, mitigare, risolvere le proprie emozioni, ma anche a sviluppare abilità sociali, migliorare l’autostima, ridurre lo stress.

Stiamo riflettendo, anche attraverso questi nuovi strumenti e questo nuovo lessico, su quanto di artistico vi sia nell'EduGaming o nel Virtual Role Play, per esempio affrontando la "creazione dell'avatar", e cioè il proprio personaggio, in giochi come gli MMORPG o, semplicemente, RPG single-player.

Infine, vi consigliamo tanto di visitare questo progetto e i suoi risultati: https://artyproject.eu, un Erasmus+ finanziato dall'Agenzia Nazionale di Romania, che ci sta servendo tantissimo per apprendere, anche noi, un po' di più sul vasto metodo della digital art in contesti che vanno dal terapeutico all'educativo, al formativo, tanto per giovani quanto per adult*.